Sulle tracce di
un grande umanista
Conservare Tutelare Promuovere Archiviare Certificare

La Fondazione Piceni (F.E.P.) si prefigge di conservare, tutelare e promuovere le opere (di artisti quali, tra gli altri, Federico Zandomeneghi e Giuseppe De Nittis) provenienti dalla collezione Piceni, attraverso pubblicazioni, mostre, conferenze. Essa intende poi porsi come punto d’arrivo qualificato per quanti cerchino conferme o vogliano effettuare verifiche sulle catalogazioni realizzate da Enrico Piceni, nonché sulle autentiche da lui rilasciate.

La F.E.P. custodisce inoltre la ricca biblioteca un tempo appartenuta a Piceni, testimonianza  del suo lavoro non solo di critico d'arte, ma pure di traduttore, di francesista, di critico e cronista letterario e teatrale, nonché di editor e di capo ufficio stampa (1925-1935) della casa editrice Mondadori.

Attività, queste, tutte documentate anche da centinaia di articoli e recensioni, oltre che dalle lettere degli artisti e intellettuali con cui Piceni entrò in contatto.Tra gli altri, Massimo Bontempelli, Giuseppe Antonio Borgese, Eugenio Montale, Ada Negri, Vanni Scheiwiller, Italo Svevo. La presenza, nell'epistolario, di corrispondenti come Carlo Carrà e Giorgio Morandi è una dimostrazione dell'interesse di Piceni, noto soprattutto come connoisseur della pittura italiana del secondo Ottocento, anche per l'arte del XX secolo.

Questo vasto materiale, comprendente tesi di laurea e ricerche dottorali, viene messo a disposizione di studiosi, ricercatori, appassionati, con un servizio su appuntamento di consultazione assistita.