Tra libri e quadri
la vita di Enrico Piceni
Il giovane Piceni, liceale, in un momento di riposo nella Villa Luraschi di Crenna (Gallarate)
1901
Enrico Piceni nasce il 26 marzo a Milano, figlio di Pompeo, notaio e professore di inglese, e di Amelia Andrizzoia.
1920-21

Il giovane Piceni è tra i principali animatori della «Fiamma Verde», rivista studentesca milanese.
Nel giugno del 1920 inizia a collaborare, come cronista degli spettacoli, con la rivista «I.I.I.-Rassegna settimanale illustrata della produzione italiana e dei traffici del Mediterraneo e dell’Oriente». Nel luglio dello stesso anno consegue la maturità classica.

1922-23

Tra la fine del 1922 e il marzo del 1923 collabora con il quotidiano della sera «L’Ambrosiano» in qualità di critico-cronista mondano-teatrale.

1925

Concluso il servizio militare, viene assunto, in gennaio, dalla casa editrice Arnoldo Mondadori come capo-ufficio stampa.

1926

Con Valentino Bompiani redige per Mondadori l’«Almanacco Letterario». Sempre per Mondadori, concepisce il titolo di una nuova collana, «Le Scie». Traduce Wuthering Heights (La Tempestosa) di Emily Brontë (Alpes, Milano, 1926).

1927
Collabora con la «Rivista d’Italia» e con la «Fiera Letteraria». Traduce La vie des termites (La vita delle termiti) di Maurice Maeterlink (Mondadori, Milano).
1928
In «La Bancarella delle novità» (Alpes, prima serie) vengono raccolti gli articoli pubblicati sulla «Rivista d’Italia».
Valentino Bompiani ed Enrico Piceni all'epoca in cui collaboravano alla redazione di "Almanacco Letterario"
L’incontro con Sommaruga è determinante per E. Piceni
La copertina del primo giallo Mondadori
La prima monografia di F. Zandomeneghi a cura di E. Piceni (1932)
E’ a E. Piceni che dobbiamo la rivelazione di Alain-Fournier (Mondadori,1933)
1929

Nascono i «Gialli Mondadori». Piceni traduce il primo titolo della nuova collana, La strana morte del signor Benson, di S.S. Van Dine. Esce la seconda serie della «Bancarella delle novità» (Unitas, Milano).
Sempre Unitas pubblica La Ghirlanda, antologia per le scuole medie superiori, a cura di Enrico Piceni e Fernando Palazzi. Piceni incontra Angelo Sommaruga.

1930

Inizia a collaborare con le riviste milanesi «Poligono» e «Il Giovedì». Redige con Angelo Frattini Aria di Parigi (Bompiani, Milano), raccolta di scritti di umoristi francesi.

1931

Esce Ghirlanda per Charlot (Scheiwiller, Milano).

1932

A cura di Piceni, esce Zandomeneghi, primo volume della collana mondadoriana «I Maestri Italiani dell’800».

1933

Nasce la «Medusa». La prima traduzione della nuova collana mondadoriana, Le Grand Meaulnes (Il Grande Amico), di Alain-Fournier, è di Piceni.
Esce De Nittis (Istituto Luce, Roma).

1934

Per la collana «I Maestri Italiani dell’800» esce una monografia intitolata a De Nittis, sempre a cura di Piceni).

1935
Mondadori pubblica Il mio amico Charlot, versione ripresa e ampliata della Ghirlanda per Charlot (1931).
In ottobre, Piceni si dimette dalla funzione di capo-ufficio stampa, pur continuando a collaborare con la casa editrice milanese
1937
Traduce Gone with the wind (Via col Vento, Mondadori), di Margaret Mitchell, in collaborazione con A. Salvatore
Importante monografia dedicata a G. De Nittis (1934)
Raffinata e poetica raccolta di aforismi (Mondadori, 1935)
Testi di critica pittorica e teatrale scritti tra il ‘50 e il ’61
Catalogo della mostra parigina dedicata a Boldini (1963)
1939
Per la «Romantica» (Mondadori), traduce David Copperfield di Charles Dickens.
1942
Esce Eterno femminino ‘800 (Scheiwiller, Milano).
1945
Per la collana «Arte moderna straniera» (n. 12, serie A, Hoepli, Milano), esce un saggio critico di Piceni su Auguste Renoir.
1948-50
Piceni collabora, firmando singoli articoli, con il «Corriere d’Informazione».
1960-61
Lavora come critico d’arte, con lo pseudonimo Picus, per il settimanale «Candido».
1952
Mondadori ristampa, con qualche variazione, Zandomeneghi (1932).
Piceni cura con Fernanda Wittgens la personale riservata a Zandomeneghi alla Biennale di Venezia.
1955
Mondadori ristampa, con ritocchi e aggiornamenti, De Nittis (1934).
1959
Con Emilia Cardona, vedova Boldini, Piceni allestisce a Firenze, a partire dal 24 maggio, la mostra Boldini a Parigi.
1960
Cura la mostra Armando Spadini (San Pellegrino Terme), organizzata per iniziativa degli «Amici dell’Ottocento».
1961
Escono: Dieci anni tra quadri e scene (Bramante, Milano) e il saggio, in collaborazione con Mia Cinotti, La pittura e la scultura a Milano dal 1815 al 1915, in «Storia di Milano», vol. XV (Fondazione Treccani degli Alfieri, Milano)
1963
Piceni redige il Catalogo ragionato delle opere di De Nittis (Bramante, Milano, comprendente un saggio storico-critico di Mary Pittaluga. Con Emilia Cardona e Giuseppe Gelli allestisce la mostra Giovanni Boldini presso il museo Jacquemart-André di Parigi (aprile-maggio) e Casa Romei a Ferrara (luglio-ottobre).
Catalogo generale dell’opera di Zandomeneghi (1967)
Il volume sulla raccolta De Nittis a Barletta (1971)
La copertina del II volume De Nittis (Bramante,1982)
1964-72
Dirige il «Catalogo Bolaffi» della pittura italiana dell’Ottocento» (Bolaffi, Torino).
1966
In collaborazione con Mario Monteverdi, scrive Gli animali nella pittura italiana dell’800 (Arti Grafiche Ricordi, Milano).
1967
Esce a cura di Piceni il Catalogo generale dell’opera di Federico Zandomeneghi (Bramante, Milano).
1969
Insieme a Mario Monteverdi, scrive Pittura lombarda dell’800 (Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde).
1969-72
Collabora, firmando singoli articoli, con il «Corriere della Sera».
1971
Escono: Tra libri e quadri (Ceschina, Milano) e I De Nittis di Barletta (Bramante, Milano – Azienda Autonoma di Soggiorno Barletta e Canne), scritto in collaborazione con Mario Monteverdi.
1978
Sempre con Mario Monteverdi, Piceni redige Ermenegildo Agazzi (Amici dell’Arte e degli Artisti, Bergamo) e Pittori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento nella Galleria Giannoni in «La Galleria Giannoni» (Istituto Geografico De Agostini e Rotary di Novara)
1979-81
Collabora, firmando singoli articoli, con il mensile «Casaviva». Bramante (Busto Arsizio) pubblica: De Nittis.
L’uomo e l’opera
e Zandomeneghi. L’uomo e l’opera (1979); Giorgio Belloni (1980); Boldini. L’uomo e l’opera (1981).
1982
Esce il secondo volume De Nittis. L’uomo e l’opera (Bramante).
Per il catalogo della Donazione Arnoldo Mondadori (Palazzo Te, Mantova), Piceni firma il saggio «Mondadori, Zandomeneghi e la Dea Combinazione».
1983-85
Scrive l’introduzione a diversi volumi sull’arte italiana dell’800 editi da Allemandi (Torino). Cura la prefazione e le note bibliografiche del catalogo della mostra Three Italian Friends of the Impressionists. Boldini, De Nittis, Zandomeneghi (Stair Sainty Matthiesen, New York, 14 marzo-20 aprile 1984).
1984-85
Scrive due articoli per la rivista «Arte» (G. Mondadori, Milano): Giuseppe De Nittis ci sorprende ancora (settembre 1984) e Boldini sconosciuto (febbraio 1985).
1986
Muore il 28 maggio a Milano.
Una delle ultime immagini di Enrico Piceni al lavoro nel suo studio di Milano