Tutte le sfumature dell'universo

Nel cortile interno di uno stabile a due passi dal Centre Pompidou, a Parigi, c’è un negozio, La Maison du Pastel (20, rue Rambuteau), che ha conservato tutto il fascino del tempo che fu. La sua storia inizia nel 1720 con il nome di Maison Macle. Nel 1870 Henri Roché, chimico e farmacista allievo di Pasteur, incantato dai “bastoncini colorati”, rileva la produzione, raggruppando, per la gioia di pittori e poeti, tutte le sfumature dell’universo (oggi sono ben 1.250 le gradazioni disponibili, dal Blu Celadon al Soleil Couchant fino al Violet Van Dick).

Se nel XVIII secolo a rifornirsi dall’artigiano della Maison Macle erano artisti quali Rosalba Carriera, La Tour e Chardin, sotto la gestione Roché  i pastelli venivano richiesti  dai pittori più in vista del momento. Tra gli altri, Degas, Sisley, Whistler. Forse, chissà, anche Federico Zandomeneghi, consigliato dall’amico Degas, andava a far provvista di quei colori meravigliosi, che poi sapeva così magistralmente fissare sulla carta, nella migliore tradizione veneziana.

Oggi il negozio, gestito da una discendente dei Roché, Isabelle, insieme alla collega e amica americana Margaret Zayer, ha una fedele clientela di pittori professionisti e amateur, indirizzati in rue Rambuteau anche grazie al passaparola. I pastelli Roché, lodati da Edouard Vuillard e dalla contessa Anna de Noailles, vengono fabbricati a uno a uno con gli stessi metodi e l’antica sapienza degli artigiani di una volta, a partire da pigmenti molto resistenti alla luce. Conservati in contenitori di legno originali, hanno una tessitura asciutta e granulosa che oltre a renderli intensi e luminosi, ne garantisce una perfetta adesione ai più diversi tipi di supporto.