Quel "diable d'italien"

“…Osservateli, quei volti lisci, guardate sotto quelle epidermidi bistrate, dentro quegli occhi febbrili, valutate esattamente quelle nevrosi, quegli atteggiamenti viperini”. Così scriveva Enrico Piceni, nel 1963, anno della mostra Boldini al Jacquemart-André di Parigi, curata dallo stesso Piceni e dalla vedova dell’artista, Emilia Cardona. Oggi, quasi sessant’anni dopo, ecco una nuova occasione per rivederli tutti insieme, quei volti e quelle guizzanti silhouettes femminili, ancora nella capitale francese,  dove quel diable d’italien” finì i suoi giorni, nel 1931, dopo averla scelta per viverci e lavorarci, lontano dalla sua Ferrara, da cui arrivano, peraltro, molte delle opere oggi esposte. Les plaisirs et les jours è il titolo dell’esposizione ospitata al Petit Palais, in calendario fino al prossimo 24 luglio (a cura di Servane Dargnies e Barbara Guidi). Costumi e accessori della Belle Époque accompagnano le centocinquanta opere in mostra, a coprire l’intera parabola artistica di Boldini, comprendenti i più diversi generi, tra dipinti, pastelli, incisioni, disegni. Testimonianza, questi ultimi, di quanto l’artista, celebre per essere un virtuoso del pennello, ci sapesse fare anche con la matita.