In mostra a Torino i quadri di Borgiotti e Piceni

Dopo i successi in Versilia presso l’Istituto Matteucci di Viareggio sono approdate allo Spazio Ersel di Torino, nella centralissima piazza Solferino, Palazzo Ceriana, le raccolte Borgiotti e Piceni della mostra L’Ottocento aperto al mondo (visitabile fino al 28 aprile) che propone quarantatrè opere del tempo di Signorini e De Nittis. Un passaggio, quello nel capoluogo piemontese, per certi versi naturale, soprattutto considerando sia la vitalità culturale della città, sia la sua tradizione espositiva, che non di rado ha visto in primo piano proprio la pittura italiana del XIX secolo.
Basti pensare alla Esposizione dell’ormai lontano 1880, quando fra l’altro venne esposto uno dei capolavori di Giuseppe De Nittis ora in  mostra allo Spazio Ersel, Nei campi intorno a Londra (vedi immagine). All’epoca il quadro passò inosservato, segno del disinteresse da parte della critica italiana per un artista che era invece già molto apprezzato Oltralpe.

Di strada, da allora, ne è stata fatta molta ed è anche grazie all’intelligenza collezionistica e al gusto di Mario Borgiotti per quanto riguarda i Macchiaioli, e di Enrico Piceni per i trois italiens de Paris (Boldini, De Nittis, Zandomeneghi), se oggi le opere di questi pittori – pittori dimenticati o non compresi fino a qualche decennio fa – sono considerate, anche in ambito internazionale, come l’espressione di una stagione altamente creativa dell’arte moderna, precorritrice, sotto certi aspetti, delle avanguardie.