Lo spirito di un’epoca con “Les Italiens de Paris”

Novanta opere, distribuite in otto sale, per raccontare la straordinaria avventura dei pittori italiani che tra Otto e Novecento emigrarono a Parigi per soggiorni più o meno lunghi, talvolta per la vita, a caccia di nuovi stimoli e suggestioni. La mostra,  Boldini, De Nittis et les Italiens de Paris, è in programma, a cura di Elisabetta Chiodini, dal 4 novembre al 7 aprile prossimi nell’affascinante cornice del Castello di Novara. Si parte dagli artisti alla conquista del mercato internazionale, come Alberto Pasini e il napoletano Domenico Morelli, per incontrare quindi un altro Maestro arrivato dal Sud, Giuseppe De Nittis, posto in serrato confronto con il ferrarese Giovanni Boldini. E poi ancora un illustre esponente della scuola partenopea, Antonio Mancini, fino ad arrivare a Federico Zandomeneghi, il Vénitien che, partito dalla laguna nel 1874,  rimase oltralpe fino all’ultimo dei suoi giorni. Ad accogliere il visitatore, attimi rubati dall’universo privato, ritratti mondani, scene di vita cittadina, tra la Ville Lumière e l’altra vivace e popolata metropoli ottocentesca, Londra. Tra le opere in mostra, due dipinti arrivano dalla Fondazione Enrico Piceni: Al Bois de Boulogne, di De Nittis, e Le Moulin de la Galette, di Zandomeneghi: immagini entrambe che colgono lo spirito di un’epoca, quello della Parigi dopo la Comune, avviata a grandi passi verso la modernità.