I napoletani alla scoperta di Parigi

Dalla luce solare del Meridione ai  fasti della Ville Lumière: per tutto l’Ottocento,  furono molti i pittori napoletani che andarono a ingrossare le fila degli artisti italiani emigrati in quella che allora era la capitale mondiale della cultura moderna, a caccia di nuove idee e di ispirazione. Soprattutto a partire dalla metà del secolo, si può quasi parlare di un “pellegrinaggio” a Parigi da parte degli esponenti della scuola partenopea. L’esodo era stato favorito dal decennio napoleonico, quando durante il regno di Giuseppe Buonaparte e soprattutto di Gioacchino Murat soggiornarono all’ombra del Vesuvio numerosi artisti francesi. Da lì, il nascere di scambi e contatti che raggiunsero il culmine con la svolta impressionista e che ebbero come principali punti di riferimento Giuseppe De Nittis, nato a Barletta ma formatosi a Napoli, e il mercante Goupil.

Al fenomeno è dedicata l’esposizione Da De Nittis a GemitoI napoletani a Parigi negli anni dell’Impressionismo, in calendario a Napoli, Gallerie d’Italia-Palazzo Zevallos Stigliano dal 5 dicembre 2017 all’8 aprile 2018. Curata da Luisa Martorella e Fernando Mazzocca, la mostra fornisce tra l’altro l’occasione per verificare le presenze ai Salon e gli esiti alle grandi Esposizioni Universali, nonché di ricostruire gli incontri fra artisti, come quello di Michele Cammarano con Gustave Courbet, nel 1870.

Tra le opere esposte, oltre a dipinti di Francesco Netti, Giuseppe Palizzi, Domenico Morelli, Antonio Mancini, Vincenzo Gemito e tanti altri, anche Al Bois de Boulogne  di Giuseppe De Nittis (Courtesy Fondazione Enrico Piceni).