Americani, primi fan degli Impressionisti

Parlavamo tempo fa degli impressionisti americani, cioè di quegli artisti che si recarono nella Parigi dell’ultimo quarto del XIX secolo per cercare ispirazione negli stessi luoghi frequentati dai loro colleghi francesi artefici della Nouvelle peinture.

Parliamo ora dei collezionisti d’Oltreoceano che, attratti dalle tele di Renoir, Monet, Degas e compagnia, senza dimenticare quelle del nostro Federico Zandomeneghi, portate in America nel 1886 dal “patron” degli impressionisti, il mercante Paul Durand-Ruel, ne rimasero talmente incantati da diventarne appassionati raccoglitori. Erano magnati dell’acciaio, del petrolio, banchieri e affaristi, cultori dei ritratti e dei paesaggi en plein air e urbani immortalati dai “pittori ribelli”: capirono subito, quando gli autori di quei bellissimi quadri non avevano ancora un nome, un pubblico, una critica, che quanto stava arrivando dalla vecchia Europa rappresentava un sicuro investimento, oltre che un ottimo sistema  per rinnovare con eleganza arredi e atmosfere delle proprie dimore.

I nuclei di alcune importanti raccolte sono oggi conservati nel Philadelphia Museum of Art che ha messo a disposizione di Palazzo Reale, a Milano, cinquanta opere  per l’esposizione aperta al pubblico fino al 2 settembre 2018. La mostra propone anche capolavori del post-impressionismo e delle Avanguardie, in un viaggio tra forme e colori lungo due secoli.