Alle origini del cruciverba

“[…] un volume oggi molto raro e  ambito dai collezionisti del genere”. Così Luca Scarlini, nel suo libro Bompiani Story. Valentino Bompiani, avventure di un editore (Bompiani, 2022), definisce Cruciverba. 50 problemi inediti scelti di parole incrociate, pubblicato nel 1925 da Mondadori: un album di giochi in cui veniva lasciato ampio spazio alla parte di varietà e letteraria, con una “prefazione all’antica”, redatta volutamente in un italiano aulico da Fernando Palazzi, uno scritto di Emilio Cecchi e un’introduzione “alla scienza del puzzle”, in modo da catturare anche l’interesse di  quanti non intendessero risolvere gli indovinelli proposti. Il tutto, selezionato, ordinato e commentato da Valentino Bompiani ed Enrico Piceni. Due compilatori d’eccezione, dunque, che coniarono, all’epoca, per dare un nome italiano al cross word puzzle, il neologismo “cruciverba”. Questo, per raccontare qualcosa che molti non sanno sugli esordi del futuro, noto, editore e del futuro, noto, traduttore e critico d’arte. E per dire che anche fior di letterati si sono interessati alle parole crociate, forse il più popolare e longevo dei passatempi, ancora oggi in ottima salute.