Bentornato, Gerolamo!

“[…] il caso fortunato di un vagabondaggio domenicale, o fors’anche l’oscura forza di un vago ricordo d’infanzia mi ha condotto qui: dunque…non resisto, e vincendo un certo sciocco senso di vergogna nel sentirmi così lungo e svagato in mezzo a quel tumulto di piccoli impazienti, entro anch’io. Il teatrino è gremito e ronzante, come un alveare. Bimbi, bimbi, bimbi. E risa, grida, strida […]”.

Era il 16 gennaio del 1923. Enrico Piceni, allora critico teatrale dell'”Ambrosiano” – quotidiano milanese della sera –  per la rubrica Quinte e ridotti, raccontava così la sua semi-accidentale incursione nel mondo di Lilliput, tra il brusio giocondo dei giovanissimi spettatori convenuti per assistere a uno spettacolo di marionette al “Gerolamo”, il vecchio teatro costruito nel 1868, nel cuore di Milano: una Piccola Scala in  miniatura, con il suo doppio loggione a ferro di cavallo, per una lunga storia legata al nome della famiglia Colla, gli artisti per eccellenza della marionetta, e poi, negli anni Sessanta, alle esibizioni di Franca Valeri, Dario Fo, Franca Rame, Jannacci, e degli altri grandi nomi del cabaret e dello spettacolo. Dopo alterne vicende, nel 1983 lo spazio chiude per problemi di sicurezza: se ne va così un pezzo di storia della città.

Oggi c’è una buona notizia: dopo 33 anni di inattività e sei di restauri, il “Gerolamo” rinasce, meno capiente (poco più di 200 posti invece dei 600 originari), ma più vivo che mai e con tre sale valorizzate pronte a ospitare mostre, conferenze, una biblioteca.  Il cartellone  spazia dalla musica classica, al jazz, alla danza, agli spettacoli di prosa. Il tutto, naturalmente, senza dimenticare, per la gioia di grandi e piccini, le care vecchie marionette, personaggi che, come scriveva l’adulto-bambino Piceni, “vivono la vita silenziosa, e misteriosa, un po’ umana e un po’ anche divina, dei giocattoli e degli idoli”.